Fabiani Yacht ha fatto una scelta come pochi altri. Ha infatti deciso di non progettare Yachts sostanzialmente omologati dallo stesso mercato che i primi produttori hanno contribuito a generare; bensì ciascuno yacht, singolarmente, deve essere, per “Fabiani Yacht”, una creazione a se stante.
È così che, dopo la recente crisi della nautica, anziché ripartire dalle circa sessanta imbarcazioni annue fino a 50 piedi, prodotte dalla precedente gestione fino a pochi anni orsono, si è deciso per un rilancio molto ambizioso. Fino dall’inizio, l’obiettivo era, in primis, la necessità d’innovazione: “Barche che daranno inizio ad una nuova concezione, con soluzioni tecniche che produrranno un salto generazionale nell’ambito della nautica da diporto”.
Meccanica raffinata, potenze, rendimenti, e componenti di altissimo livello; nessun compromesso stilistico o di contenimento dei costi di costruzione che possa andare a decremento delle migliori tecniche ingegneristiche, anche in termini di affidabilità e per le prestazioni. Non sono state facili le decisioni per le quali sono state scartate “ponderatamente” molte soluzioni convenzionali che (forse per abitudine) continuano a trovare “insostituibile” impiego da anni; malgrado il progresso odierno permetta di ottenere, anche con risorse contenute, migliori risultati coniugando efficienza, efficacia, stile e prestazioni.
È stata considerata irrinunciabile l’importanza di comprendere bene gli impieghi che possono essere fatti di un simile yacht. Impieghi che non possono essere troppo subordinati a condizionamenti stilistici o discrezionali, tali che in certe condizioni meteomarine possano confliggere con la praticità, la funzionalità e soprattutto con la sicurezza.
Anche l’accuratezza della realizzazione, i metodi di produzione, il programma di verifiche e controlli in corso di esecuzione, e una appropriata scelta dei componenti e dei materiali, non possono non essere considerati con il massimo rigore.
Il rispetto dell’ambiente si persegue anche con scelte oculate sin dai primi progetti preliminari, e fino alla fine della costruzione (anche in cantiere, durante le lavorazioni, si possono adottare le migliori tecniche di contenimento dell’impatto ambientale).